Il Cabinet dell’Artista
Mirella Farchica
Fin da piccola ho prediletto il mondo delle immagini, appassionandomi ai significati e alle seducenti narrazioni che si svelano dietro ad un dipinto, un’allegoria, una prosopopea, un simbolo o un semplice segno.
Mi sono diplomata in Grafica Pubblicitaria, specializzata in Art Direction allo IED e in Illustrazione al triennio serale della scuola di Arti Applicate del Castello Sforzesco, mentre lavoravo in studio grafico.
Dal primo stage in una grossa agenzia pubblicitaria internazionale (Publicis), rimasi letteralmente stregata dalla bellezza impressa su carta dalla maestria della visualizer. Conservo ancora i bozzetti di quegli storyboard come una Preziosa reliquia di un mondo fantastico. Oggi, come freelance dal mio Cabinet delle Meraviglie, progetto illustrazioni e grafiche per la stampa e per il web.
Questo è il mio lavoro, dare vita visivamente ad un’idea, un’identità, un’emozione, una visualizzazione.
“Io sono Nessuno! Tu chi sei?
Sei Nessuno anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!
Che grande peso essere Qualcuno!
Così volgare – come una rana
che gracida il tuo nome – tutto giugno –
ad un pantano in estasi di lei!”
Emily Dickinson
Mireille Merveilles
A dispetto della modestia, dall’occitano Mirèio, significa “da ammirare” oppure “meraviglia”, “guardare con meraviglia”.
Non ho mai adorato il suono troppo giocoso del mio nome, eppure adesso non posso più fare a meno di credere a quel sentimento inatteso e straordinario di stupore che viene solleticato dalla Curiosità: la Meraviglia.
Ed è proprio la Meraviglia che scatenano in me le immagini dal gusto raffinato, degne dell’appellativo Seduzioni Artistiche. Questo mi intriga a supporre che ci fosse per me un disegno ben preciso al quale ero destinata e di cui il mio Spirito Creativo fosse bene a conoscenza.
Ordunque, tacciamo ogni giudizio, e lasciamo che la Meraviglia sia!
Il Cabinet delle Meraviglie
Benvenute nel Cabinet delle Meraviglie
Quì è dove il tempo scorre senza che io me ne accorga
Quì è dove all’alba prendono vita le mie fantasticherie, o forse… diavolerie!
Quì è dove viaggio senza limiti alla ricerca della Meraviglia
Quì è dove rido sola mentre faccio cose
Quì è dove al crepuscolo si è creata la Magia
Benvenute nel mio Regno.
“Ma la raffinatezza io amo, questo sappiate” (Saffo)
Sancta Sanctorum della Creazione.
Un po’ Studiolo di Delizia, un po’ Atelier Artistico, un po’ Salotto letterario Prezioso, un po’ Boudoir Sensuale e Capriccioso, un po’ Gabinetto delle Curiosità, un po’ Sacro Tempio il mio piccolo e brulicante Cabinet è dove amo ritirarmi e trascorrere le mie giornate per lavorare, studiare, progettare, baloccare e folleggiare con la creatività assaporando a pieno la Meraviglia.
Mi piace circondarmi di stampe e cimeli che mi incuriosiscono ed emozionano, Mirabilia che alimentano la mia immaginazione e sono linfa per l’ispirazione. Come direbbe Isabella D’Este quel desiderio insaciabile di cose antique.
“Il potere di una fervida fantasia è la componente principale di ogni operazione di magia.” Paracelso
Il mio Staff
E come vuole la tradizione di qualsivoglia Officina Artistica Stregata non possono mancare validi collaboratori. Al Cabinet delle Meraviglie ci pregiamo del cinguettìo di svolazzanti canarine e di un soffice e ammaliante pelosetto.
Il Famiglio del Cabinet
Uno spirito stregato conigliesco, dallo sguardo cinico e sornione che giunge dai profondi abissi di chissà quale epoca lontana. Con l’insospettabile talento magico, riesce a condurci in un perturbante Fantastico dove, con silenziosi versi propiziatori, richiama le capricciose Muse in cerca di Ispirazione.
E sulla scrivania accanto al computer, c’è di guardia il vecchio Schiaccianoci Perfezionista, fa’ tanto il pignolo, ma io ribatto lesta dandogli del Cicisbeo, il Casanova Bislacco dai capelli sbuffanti di cipria. Ho litigato per anni con il suo tedioso perfezionismo, ed invece adesso, sto imparando ad accettare il fatto che dentro di me vive una baccante indisciplinata. Lui riporta l’ordine nel Cabinet, tra i piaceri dei sensi e la quieta saggezza dello spirito.
“Coltivare il piacere dei sensi è sempre stato la mia principale occupazione.” Giacomo Casanova
Il Regno della Preziosità
Sebbene il passare degli anni mi abbia resa più introversa e decisamente antimondana, c’è uno squisito Cercle di Dame Curiose e dalla spiccata Vivacità di Spirito che seppur con qualche secolo di mezzo, è riuscito a deliziarmi di quella socialità giocosa e fiabesca dei salotti letterari del Gran Siècle.
Il Regno della Preziosità nasce ispirandosi alle Preziose, brillanti donne francesi che nel XVII secolo rompono gli schemi sul ruolo della più tradizionale della donna dando vita al Preziosismo, un vero e proprio stile di vita, i cui temi principali sono l’amore e la galanteria.
Sono dame che una volta assolti i doveri del matrimonio (combinato), della procreazione (di un erede) e della cura della casa (castelli e palazzi), si ritagliano un loro spazio creando raffinati salotti dediti alla conversazione, ai giochi, alle rappresentazioni teatrali, alle letture di romanzi cortesi, ritratti, poesie, madrigali e fiabe.
Non hanno la preparazione classica e accademica riservata agli uomini, ma sono decisamente Curiose, leggono e dibattono di tutto attraverso il loro gusto e la loro sensibilità, e sebbene si esprimano in modo ricercato, nei loro salotti si viene ammessi senza distinzione di sesso, età o estrazione sociale.
Ci furono il tiaso per le dame greche, le corti per le dame medievali e rinascimentali, i salotti, i cabinets, i boudoirs e le sale da tè, e infine ci sono le dame dell’epoca digitale che si incontrano e disquisiscono nell’etere, ma con gli stessi sogni e desideri di chi le ha precedute.
Mi piace pensare a questi luoghi di condivisione come ad un idillio intessuto nelle trame di un’antico arazzo, un locus amoenus nel quale condividere la spensieratezza di una vita semplice e libera, ma allo stesso tempo contagiarsi dall’entusiasmo che spinto dalla curiosità ci porta a scoprire mondi sorprendenti. Dame d’Esprit, che dite, giochiamo?
“Io penso che, se alla nascita di un bambino una madre potesse chiedere ad una fata di dotarlo del dono più utile, quel dono sarebbe la curiosità.” Eleanor Anna Roosevelt
Il manifesto Madame Framboise
L’Illustrazione è MAGIA
Credo nell’incanto dell’illustrazione perché mi permette di esprimere un desiderio, visualizzarlo e realizzarlo. Perché è la chiave per liberare i sogni più segreti, crederci nel profondo e puntare dritto alla meta.
L’Esprit è CURIOSITÀ
Credo in una forza creatrice vivace in cui il desiderio di scoperta è costantemente alimentato dalla sacra fiamma che arde e brilla con gioia dentro di noi.
Le Fantasticherie sono LIBERTÀ
Credo nella meraviglia che si rivela quando ci sorprendiamo a sognare ad occhi aperti senza limiti. Cosa sarebbe la vita se non ascoltassimo la fanciulla che è dentro di noi?
Il C’era una volta è VERITÀ
Credo nelle fiabe, nella mitologia e nei racconti del folklore perché sono fonti magiche di grandi insegnamenti di un cammino in continua trasformazione e crescita.
Una Strega è SAGGEZZA
Credo nell’antica sapienza che ha radici molto lontane, ma continua a tramandarsi ed evolversi nelle vibrazioni di un regno magico sempre in divenire.
Una Fata è FIDUCIA
Credo nelle fate che donano talenti preziosi, ma dobbiamo saperli riconoscere e coltivare con cura e impegno. Nel nostro viaggio c’é sempre una buona stella da cui lasciarsi guidare con fiducia.
Madre Natura è CREATIVITÀ
Credo nella fertilità della Natura e nella generosità con cui ci dona nutrimento. Siamo parte di lei, della bellezza di questo meraviglioso disegno che si colora nella ciclità delle stagioni.
Il Bosco è SPIRITUALITÀ
Credo nella sacralità del bosco, un viaggio interiore che in ascolto di ciò che c’é dentro e ciò che c’é fuori, ti guida alla consapevolezza di un sentiero da percorrere in armonia ed equilibrio.
I Lamponi sono SEDUZIONE
Credo nei lamponi perché nascono selvatici da una pianta rustica e diventano irresistibili ed invitanti, scintillanti come rubini.
Incipriarsi la punta del naso è CORAGGIO
Credo nell’incipriarsi la punta del naso non come gesto lezioso, ma come un vero e proprio incoraggiamento prima di entrare in scena. Fate un respiro profondo, testa alta e che abbiano inizio le danze.